Yellowstone Park, agosto 2022 Due foto dello stesso luogo, il Grand Prismatic Spring, da due punti di vista differenti, con risultati completamente diversi. Dal basso, camminando sulle passerelle in legno che ci permettono di girare intorno a questa incredibile sorgente termale, percepiamo tutta la sua imponenza e il mistero dei vapori che si sollevano dalla superficie. L'acqua ci appare di un colore quasi surreale, con sfumature che vanno dall'azzurro intenso al rosso e all'arancione, dovute alla presenza di batteri termofili. La vicinanza a questa meraviglia naturale ci affascina e non resistiamo alla tentazione di scattare qualche foto, magari con il vapore sullo sfondo. Il cielo limpido e le montagne in lontananza fanno da cornice a un paesaggio quasi irreale. Lungo la passerella, ci muoviamo tra i vapori, ci fermiamo ad ammirare la pozza, alcuni di noi scattano immagini, altri semplicemente si lasciano catturare dalla bellezza del luogo. L’acqua poco profonda che cir...
Marzo 2016, Lompuol, Senegal Questa nazione si trova nella fascia subsahariana, quindi savana, niente erba nella stagione secca, ma comunque tanti alberi tra cui i famosi boabab. Solo a nord del fiume con lo stesso nome che segna il confine settentrionale con la Mauritania, si può veramente cominciare a parlare di deserto. Curiosamente, però, in un tratto di costa atlantica, si è creato un ecosistema unico e particolare: lo chiamano deserto in quanto c'è sabbia e grandi dune che si muovono con il vento, ma anche molti alberi con vegetazione abbastanza florida. il che rende la combinazione molto curiosa. Qui ci sono diversi campi tendati per turisti ai quali viene fatta provare la sensazione del pernottamento in tenda anche se in effetti l'ambiente, come detto, è un po' forzato; in ogni caso è un bel posto, interessante proprio nella sua particolarità e comunque da visitare Noi siamo stati al Camp du desert , con "camere" doppie e "bagno...
Mongolia, luglio 2024 Eccoci qui, nel cuore dei Monti Altai. Il nostro fidato compagno di viaggio, il pulmino UAZ di origine sovietica, ci ha portati ancora una volta attraverso questi paesaggi montuosi e remoti, resistendo a terreni che sembrano impossibili da attraversare. Carico fino all’orlo, è la nostra casa mobile, piena dei nostri bagagli, delle scorte di cibo e, soprattutto, dell’acqua necessaria per affrontare i prossimi sei giorni. Ogni volta ci rendiamo conto di quanto l’acqua sia preziosa in queste terre selvagge e lontane da ogni fonte. A destra vediamo la yurta dove abbiamo passato la notte, un rifugio semplice e caldo che ci ha accolti, dandoci un assaggio dello stile di vita nomade. A sinistra, il ripiano rialzato, una struttura rudimentale ma efficace, dove i pastori locali fanno riposare e asciugare il formaggio, una delle loro risorse per affrontare l’inverno, frutto del loro lavoro e del loro rapporto con la natura. Nel mezzo, il nostro autista, stanco ma sodd...
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