• La spazzatura e i miei dubbi •





Marzo 2016, Senegal

Tra tutto ciò che di bello e interessante ho visto e vissuto in questo viaggio, purtroppo non posso trascurare di evidenziare la grande quantità di spazzatura che c'era in giro, ai bordi delle strade, nelle città, vicino alle case dei villaggi.
Ovviamente possiamo considerare che la consapevolezza ecologica è spesso un lusso che solo i paesi più ricchi si possono permettere: tutto sommato noi stessi, solo fino qualche decennio fa, abbiamo basato il nostro sviluppo economico su una sostanziale indifferenza e trascuratezza dell'impatto ambientale e solo recentemente siamo diventati disposti a fare qualche sacrificio in questo senso.   Gli abitanti dei paesi del terzo mondo si potrebbero anche chiedere perché mai non possano sfruttare quel vantaggio iniziale e dovrebbero limitare subito le loro potenzialità economiche con scrupoli di questo tipo.

Certo, quando vedo la guida locale che sotto i miei occhi getta palesemente per strada la lattina di coca cola appena bevuta, sorge spontaneo il giudizio negativo per un gesto che può essere tranquillamente evitato senza un grande sforzo.
Approfondendo meglio il contesto, però, ci sono alcuni punti che non tornano rispetto al nostro metro di giudizio.

In primo luogo bisogna dire che tendenzialmente i rifiuti che si vedono in giro sono prevalentemente di tipo secco, ovvero non vedo scarti di cibo, materiale organico in decomposizione, non sento in giro i classici odori di questo tipo (tralasciando ovviamente i luoghi di lavorazione del pesce).
Questo penso sia dovuto al semplice fatto che da queste parti molto probabilmente è impensabile buttare via qualcosa di ancora commestibile a differenza della nostra società dello spreco; ciò significa che il principale impatto negativo è sostanzialmente di tipo visivo, che a noi occidentali dà istintivamente fastidio, ma forse in loco non è poi visto necessariamente in maniera così negativa.

Poi noto che i rifiuti sono molto sparsi e sparpagliati sul terreno e non formano grossi cumuli o alti strati: in effetti, se ci fosse una tendenza costante a lasciare in giro questi scarti, la loro quantità continuerebbe ad aumentare, salvo qualche saltuaria pulizia definitiva.  La distribuzione di questi scarti, invece, varia di poco nello spazio, almeno ai bordi delle strade, come se fosse una presenza stabile e costante nel tempo; forse anche il vento continuo contribuisce a sparpagliare il tutto in maniera più uniforme di quello che possa fare l'essere umano.

Rimangono i miei dubbi e la certezza che, molto probabilmente, sono l'unico a farsi interrogativi del genere.


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