• Il molo che racconta l’Atlantico •

 


Isole azzorre, agosto 2018

Sono a Horta, sull’isola di Faial, nel cuore delle Azzorre. Cammino sul molo e guardo il cielo che cambia colore sopra l’oceano. Davanti a me ci sono muri pieni di disegni, macchie di colore lasciate da chi è passato di qui prima di me. Ogni barca che arriva ne lascia uno: è una tradizione antica, quasi un rito. I marinai dipingono il nome dell’equipaggio, la loro rotta, un simbolo che li rappresenta. Dicono che porti fortuna per il viaggio che li aspetta, e mentre li guardo capisco perché: è come lasciare un pezzo di sé in questo porto sospeso in mezzo all’Atlantico.

Horta, per secoli, è una tappa importante per chi attraversa l’oceano tra l’Europa e l’America. Le navi di una volta si fermavano qui per riposare, fare rifornimento e sistemare ciò che il mare aveva rovinato. Era un porto sicuro in mezzo al blu infinito, e ancora oggi si sente questa energia di passaggi, incontri e nuove partenze.

Guardo l’uomo seduto sul muretto, con la bandiera scura che si muove lenta nel vento, e mi sembra di ascoltare le storie di tutti quei viaggi. Ogni disegno sul cemento è un ricordo lasciato da qualcuno che ha sfidato l’oceano. E mentre cammino, mi sembra di far parte anche io di questa lunga storia di mare.








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