• Linee, orizzonti e l'unica curva perfetta •
Ko Kradan, Thailandia, inverno 2029
Osservo il paesaggio che ho davanti e, quasi senza volerlo, la mia mente inizia a scomporre la bellezza in geometria. In fondo, tutto ciò che vediamo può essere ridotto a tre tipi di linee: le spezzate, le rette e le curve.
Le linee spezzate sono le dominatrici del caos naturale. Sono ovunque, frequenti e irregolari. Le vedo chiaramente guardando laggiù, verso le isole che interrompono l'azzurro: il loro profilo è una linea spezzata, nervosa e imprevedibile. È la stessa geometria che trovo nel contorno di un bosco di pini, nelle crepe di una roccia arsa dal sole, nel fulmine che spacca il cielo durante un temporale o nella costa frastagliata che si intravede a destra. È la firma della natura selvaggia.
Poi ci sono le linee rette, più rare, quasi autoritarie nella loro precisione. Qui ne ho l'esempio supremo: l'orizzonte. Quella linea netta, tesa all'infinito, che divide il blu scuro del mare profondo dal celeste del cielo. In natura la retta è difficile da trovare, eppure esiste: nel fusto di un bambù che punta al cielo, in un raggio di sole che filtra dritto attraverso le nuvole, o nella caduta verticale della pioggia in assenza di vento.
E infine, rifletto sulle linee curve. Si potrebbe pensare che la natura ne sia piena, ma è un'illusione. Spesso quelle naturali sono curve "matematiche", prevedibili. Penso all'arcobaleno: è curvo, sì, ma il suo raggio è costante. O pensiamo ai cerchi nell'acqua quando lanciamo un sasso: raggi che aumentano o diminuiscono in maniera costante, meccanica.
Abbasso lo sguardo verso il primo piano, dove lei riposa sul telo rosa, e capisco qual è la vera eccezione.
Il corpo umano femminile è forse l'unico elemento naturale che presenta linee curve continue, ma con un raggio variabile. Non c'è spigolosità, non c'è interruzione. È una linea che cambia inclinazione e dolcezza millimetro dopo millimetro, dal fianco alla schiena, senza soluzione di continuità. È una geometria complessa, viva, che l'orizzonte o le rocce laggiù non potranno mai replicare.
In questo scatto c'è tutto: la retta del mare, la spezzata delle isole e la curva irripetibile della vita.
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