• Il comitato di saluti •
Messico, agosto 2025
È il momento dell'ultimo sguardo prima di lasciare Isla Mujeres e tornare in Italia. Proprio ora, mentre sono pronto a prendere il taxi, il Messico ha deciso di regalarmi un ultimo istante di perfetta astrazione.
Sono qui, sospeso tra l'imminente partenza e questo orizzonte piatto, e sembra che qualcuno abbia organizzato una cerimonia di addio silenziosa e geometrica. Davanti a me, sul bordo turchese che separa la piscina dal mare, cinque gabbiani si sono presentati all'appuntamento.
Sembra proprio che non siano arrivati a caso; si sono disposti ordinatamente, quasi in riga per un’ispezione finale o per un saluto formale. Hanno trasformato un semplice muretto di piastrelle in un palco d'onore.
L’elemento grafico domina su tutto: c’è poca informazione, potrebbe essere in tante altre parti del mondo, solo linee rette e campiture di colore piatto. Il beige della pietra, il verde acqua della vasca, il blu profondo dell'oceano. Eppure, in questo minimalismo tropicale, la loro presenza assume un significato preciso.
Sembrano dire che tutto è in ordine, che il ricordo di questo luogo resterà nitido e pulito come questa composizione. Ognuno guarda in una direzione diversa, come a voler controllare che la via del ritorno sia sgombra. È un "hasta luego" composto, senza sbavature, un’immagine ferma nel tempo mentre io sto già iniziando a muovermi verso casa.

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