• Il mostro •


Una delle principali doti di un fotografo è sicuramente il colpo d'occhio ovvero quella capacità di vedere dove gli altri non guardano neppure, di cogliere gli aspetti insoliti delle forme che ci stanno attorno, di individuare linee e contorni completamente svincolati dal contesto reale.
In altri termini si può parlare di pensiero laterale cioè un approccio indiretto, da una diversa angolazione di ciò che ci si trova di fronte, come quando si guarda quei disegni coloratissimi in cui non si capisce niente, ma concentrandosi sulla punta del proprio naso, si coglie improvvisamente una figura che emerge in tre dimensioni.




Ed ecco quindi che su un marciapiede qualsiasi di una strada qualsiasi in una mattina qualsiasi, qualcosa prende forma.   Per tutti non è niente altro che una schifosa macchia lasciata da qualche liquido non identificato e maleodorante, possibilmente da evitare girandoci attorno e dimenticarsi appena possibile.
Per il fotografo con colpo d'occhio diventa un mostro alieno minaccioso e terrificante, che si erge dal terreno minacciando il passante.  C'è tutto: le cornine sulla testa, gli occhi a palla, la bocca una voragine, la sproporzione inquietante del corpo e le gambe che si allungano per uscire dal terreno






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