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Muscat, gennaio 2017
Pur non essendo un paese conosciuto come ricco di petrolio, in realtà sfrutta diversi giacimenti in alcune propaggini dello stesso deserto che tanta fortuna dà ai vicini sauditi e, anche grazie alla ridotta popolazione (solo 4,5 milioni), può permettersi tranquillamente il prezzo della benzina a 50 centesimi di EUR
Ovviamente la cosa era ben prevedibile, ma quando sei lì, la tocchi con mano in maniera molto più diretta. Nella capitale con tanti abitanti quanti ne ha Milano, tutte le principali strade di attraversamento hanno tre corsie o anche di più quando il capoluogo lombardo si deve accontentare di avere questa qualità solo nelle autostrade tangenziali.
Ma lo vedi anche nelle strade di tutti i giorni, nelle periferie un pulite ma disadorne, nei paesini ingialliti dalla sabbia: quasi tutti i mezzi di trasporto sono dei grossi SUV tendenzialmente bianchi con un eccessivo consumo di carburante come abbiamo potuto sperimentare in prima persona.
Non stupisce, quindi, che le concessionari di autoveicoli abbiano in realtà ben poca varietà di modelli e dimensioni nonché, ovviamente, di tinte cromatiche.
Lo stupore però arriva quando ti passa per le mani un volantino turistico esplicitamente diretto a viaggiatori stranieri - "Welcome to Oman" - che di solito vengono attratti città interessanti, attrazioni storiche o accattivanti scenari naturali. Il paese in effetti abbonda soprattutto di questi ultimi e giustamente mostra i cammelli nel deserto, la tartaruga che ha appena deposto le uova e i laghetti tra le montagna, ma non è questo il punto di forza, l'elemento di cui vanno maggiormente fieri.
L'aspetto più attraente, per loro ovviamente, è una bella e larga spiaggia completamente invasa e rovinata da decine di SUV che senza pietà calpestano il bagnasciuga portando inquinamento acustico e atmosferico.
