• Muri a tre dimensioni •
Silves, Portogallo, 27 agosto 1992
Una altro pezzo alla mia collezione di muri in giro per il mondo.
La facciata di una parete sembra essere l'essenza della bidimensionalità, ma in realtà, al mio occhio fotografico, ha tre dimensioni: altezza, larghezza e tempo.
Lo scorrere dei giorni, dei mesi e degli anni si scopre nella sovrapposizione di interventi umani per motivi, intenzioni e contesti diversi, ogni volta cercando di nascondere il passato o perlomeno modificarlo per guardare al futuro con una nuova prospettiva.
Peccato che poi, spesso, il tempo stessa fa sì che il vecchio ritorna in superficie, l'intonaco recente si scrosta a chiazze lasciando intravedere il vecchio che a sua volta ha degli strappi più piccoli sul vecchissimo e così via.
Fotografare un muro è quindi immortalare una storia nel suo passato e nel presente, bloccare un istante del momento intravedendo quelli precedenti e immaginarsi come potrà essere quella stessa parete tra 10 o 100 anni.
Poi magari succede che i tuoi compagni di viaggio non colgano queste sfumature così elevate e poetiche e si limitano a scherzare sull'atteggiamento del fotografo nell'atto di riprendere un oggetto apparentemente insignificante e di certo non turistico per cui ne viene fuori questa descrizione nella irriverente penna dell'amico Vittorio.


